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1.3. Linguaggi di scripting
Su di un livelloI linguaggi di scripting lato server sono ad oggi la migliore risposta che è stata fornita dalla comunità informatica per semplificare e rendere più efficace la creazione di pagine dinamiche. Questi linguaggi consentono ai server sui quali sono configurati gli opportuni moduli, di assemblare al momento la pagina che il client richiede, prendendone i contenuti da sorgenti esterne, fornendo contemporaneamente gli stessi contenuti in più contesti, non intasando il server di processi e cambi di contesto dal momento che girano come muduli interni allo stesso server HTTP di solito una sola istanza di un processo.
I più diffusi sono:
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ASP, sviluppato da Microsoft, le pagine .asp possono contenere al loro interno spezzoni di HTML che non vengono processati ma inviati così come sono e parti VBScript basato su VisualBasic o Jscript, linguaggio simile a Javascript e utilizzato nelle Java Server Page
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PHP, linguaggio a sorgente aperto espressamente sviluppato per il web che com ASP consente di mescolare parti di HTML e di PHP, l'estensione delle pagine è .php e consente sia la connessione con i database sia la generazione di pagine in più linguaggi, come XML, HTML, XHTML oppure di documenti PDF e filmati Flash.
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JSP-J2EE queste tecnologie per server Web hanno combinato tutte le potenzialità di Java con la connettività a database, l'accesso alle reti, le operazioni multithread e, soprattutto, un nuovo modello di elaborazione. I servlet e le pagine JSP operano da un'unica istanza che rimane in memoria e utilizza più thread per rispondere simultaneamente a più richieste di servizi. I servlet e le pagine JSP possono inoltre utilizzare l'ambiente J2EE (Java 2 Enterprise Edition) che consente di realizzare applicazioni sofisticate e solide.
Esiste inoltre la possibilità di utilizzare come linguaggi di scripting lato server anche Python o PERL, a condizione che siano supportati dal server e che siano installati i relativi moduli.
Con questi sistemi la pagina che l'utente va a visualizzare con il suo browser non è altro che l'output di un processo innescato dalla richiesta di un deteminato insieme di contenuti, non più un documento creato una volta per tutte da un programmatore.
L'attenzione è quindi focalizzata sui contenuti che vengono considerati come del tutto separati ed indipendenti dalla modalità con la quale verranno riprodotti sullo schermo dell'utente; a sua volta la disposizione visuale, il layout, può quindi essere gestito a prescindere dai contenuti specifici che vi verranno rappresentati.
La gestione separata dei due momenti fondamentali della funzione di un sistema di pubblicazione di informazioni via internet/intranet, la creazione dei contenuti e la loro disposizione in uno spazio digitale, è il primo passo che è stato necessario per iniziare a riflettere su come utilizzare meglio le possibilità che la diffusione elettronica dei dati poteve offrire. Sono iniziate così a circolare nella comunità degli sviluppatori, librerie di applicazioni web che permettevano di mettere online semplici portali in maniera automatica che potevano poi essere personalizzati in modo da avere un look originale i cui contenuti poteveno essere facilmente aggiornati e sostituiti senza la necessità di intervenire in alcun modo sulla rappresentazione delle pagine.
Erano nate le pagine dinamiche, le basi per la costruzione di applicazioni complesse che saranno poi i CMS, i sistemi di gestione dei contenuti