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5. L'Uroboro della libertà

Su di un livello

I progetti software come Plone sono spesso fraintesi focalizzandosi esclusivamente sulla loro piattaforma tecnologica sottostante. Una miglior rappresentazione la si ottiene considerando l'ampia ecologia in cui la piattaforma è incorporata. Come Paul Everitt, fondatore della ZEA Partners e direttore esecutivo delle Plone Foundation, ama ripetere: "Il software è un manufatto della community". Una più matura elaborazione dell'ecologia del progetto tecnologico prende in considerazione la piattaforma, la community ed i processi che li legano. Questo modello ecologico di progetti software incorporano il ciclo di vita dinamico del progetto nel tempo e getta luce sul come il progetto potrebbe lavorare in circostanze complesse e non previste.

 

Gli ambienti Plone tipicamente presentano peculiarità alle persone che usano il software; molte sotto forma di innovazioni e decisioni che la community Plone decise di incorporare in esso. La community include i venditori (singoli individui, organizzazioni, corporazioni ed Università che partecipano allo sviluppo della piattaforma), i clienti (singoli, enti pubblici, organizzazioni non a fine di lucro che firmano i contratti con i venditori per creare soluzioni basate su Plone) e gli utenti (amministratori, editori, membri e visitatori dell'ambiente del cliente). Queste diverse community di partecipanti sono connesse le une alle altre attraverso strutture e processi alcuni dei quali formali, altri informali che spaziano da entità di tipo legale, agli intermediari, fino a mailing list mediate tecnicamente e cyber spazi collaborativi. Il progetto Plone non mira a far creare da una sola mano ruoli e processi che costituiscono il suo modello ecologico. Al contrario, si aggiungono costruzioni a costruzioni sull'edificio del movimento del free software, utilizzando molti degli strumenti e delle pratiche rinvenute all'interno dei processi stessi, infondendo nel progetto i sapori della cultura di cui sono fatti.

 

Le ecologie FOSS sono state un terreno di coltura per diversi modelli di struttura e governance che promuovono l'apprendimento di tipo costruzionista all'interno della community. Dal momento che la scrittura di software è considerata un atto di espressione creativa è prevedibile che gli artefatti creati da una software community intercettino i valori di quella community attraverso l'inclusione (o l'esclusione) di caratteristiche e le metafore utilizzate nel software da loro creato.

Il ricorsivo interrogarsi sulle meta strutture è un pattern abituale nel pensiero di un programmatore e non sorprende affatto vedere questo labirinto analitico che si curva su sé stesso. La vicinanza della community all'architettura dei propri canali di comunicazione incoraggia una attitudine riflessiva verso le loro proprie super strutture comunicative.

 

“Mangia quel che dai al tuo cane” è un detto comune nel settore della tecnologia utilizzato per indicare un processo che consuma il prodotto da lui stesso generato. Progetti FOSS regolarmente consumano altri prodotti FOSS creando un loop di feedback che rinforza i processi ed i valori apprezzati da quelle community. Il software che gestisce i code repository e i sistemi di monitoraggio e gestione dei bug hanno incorporati in sé stili di collaborazione, costruzione del consenso, presa di decisione, e risoluzione dei conflitti che percolano attraverso la community come fosse un unico insieme. Pratiche culturali incentrate su mailing list e chat di gruppo mettono insieme persone con le idee e persone che possono operare in base a tali idee. Le Wiki e le conferenze auto organizzate incoraggiano un'azione motivata in modo autonomo, le “produzione peer” , non come è di solito in risposta alla gerarchia o all'autorità. I progetti FOSS sono organizzati per la community e danno il via libera alla conoscenza, non alla produzione guidata dal mercato o alla vendita. I loro strumenti incorporano e riflettono queste priorità. Si potrebbe dire che, durante il processo, essi sono quello che mangiano.

Autore dell'articolo
Jonah Bossewitch, originario di New York, lavora e studia alla Columbia University. Contribuisce attivamente allo sviluppo di progetti FOSS. Tra i suoi interessi Linux, Python e software CMS. Laureato in filosofia con specializzazione in informatica e scienze cognitive, ha frequentato un master in comunicazione e didattica.